mercoledì 3 dicembre 2014

Tutina o no? Ovvero, in città posso andare in bici in giacca e cravatta?

Dico subito che la risposta è "sì, in alcuni casi puoi anche pedalare come Marino(in foto), cioè l'attuale sindaco di Roma, però dipende...".

Molti amanti della bici tendono a considerare inutile l'abbigliamento tecnico per la bici. Altri lo considerano indispensabile. In realtà, quando ci si chiede come convenga vestirsi per pedalare, non esiste una risposta adatta a tutte le esigenze.
Come per tante cose, dipende.
Dipende da come viene utilizzata la bici, dipende dal percorso, dipende dal tipo di bicicletta che si utilizza, dipende dalle condizioni fisiche, dall'allenamento di chi sta pedalando e dalle sue stesse voglie, nonchè dall'obiettivo: c'è chi pedala solo per spostarsi da A a B e chi pedala per spostarsi da A a B e  nel contempo fare allenamento: il secondo caso è un ottimo esempio, secondo me, di come sia possibile sfruttare il tempo dello spostamento da pendolare per tenersi anche in forma.
In questo senso è il buonsenso che dovrebbe venirci in aiuto, prima di qualunque preconcetto nei confronti delle tutine attillate o, al contrario, qualunque forma di fanatismo che spinge qualcuno ad usare abbigliamento ultra-tecnico anche per andare solo a prendere il latte nel negozietto a 2 km di distanza.
Fermo restando che ognuno è assolutamente libero di scegliere come vestirsi in bici, è facile capire che l'abbigliamento più adatto dipende dalla distanza, dalle condizioni del percorso, dalle pendenze, dal tipo di bici e dalle stesse condizioni fisiche e di allenamento del ciclista.
Se si tratta di un pendolare in buone condizioni fisiche che vuole coprire il tratto di 4 o 5 km che separa casa dall'ufficio, in un percorso pianeggiante con una city bike, l'abbigliamento tecnico non serve a molto: si può pedalare vestiti in "abiti civili" (anche in giacca e cravatta come Marino ;-D) considerando che sulle le city bike non ci si sporca perchè generalmente sono dotate di parafanghi e copricatena e permettono una postura comoda; inoltre, 5 km si fanno in poco tempo, mezzora se si va a 10km/h di media cioè una velocità decisamente bassa che anche in condizioni di caldo permette di non sudare più di tanto. Solo in caso di pioggia, qualche problema può nascere: sotto gli impermeabili si suda e pedalare con l'ombrello non è assolutamente consigliabile.
Se invece consideriamo un pendolare che ha il lavoro a più di dieci km di distanza(e ne conosco alcuni) le cose iniziano a cambiare: pedalare per dieci km (più il ritorno) in giacca e cravatta o in abiti non adatti, non è la cosa migliore che si possa fare. A parte il fatto che in poco tempo i vestiti saranno da buttare, per fare dieci km ogni giorno anche alla velocità media considerata nel caso precedente, ci vuole un'ora: molto difficile non sudare pedalando per un'ora consecutiva. Se poi la velocità aumenta perchè si vuole risparmiare tempo o perchè ci piace pedalare ad un ritmo più sostenuto, allora è indispensabile iniziare a pensare a un ricambio e ad un abbigliamento più adatto alla bici. A seconda della distanza può non essere indispensabile il pantaloncino con il fondello imbottito ma di sicuro è una buona idea portarsi un ricambio almeno per il busto, ed è sicuramente importante anche indossare un giubbotto tecnico non troppo pesante ma protettivo per i periodi più freddi. L'abbigliamento tecnico è molto utile quando siamo nei periodi più estremi dell'anno, cioè quando è molto caldo o molto freddo e va considerato con attenzione basandosi sulle proprie sensazioni.
Se poi si utilizza la bici anche in periodi piovosi, diventa consigliabile anche valutare l'acquisto di scarpe impermeabili e se il percorso supera i 10 km, converrebbe anche valutare l'acquisto di abbigliamento in goretex o in tessuto impermeabile e traspirante per arrivare asciutti a lavoro(tenendo presente che in molti casi i costi sono alti).
Quando poi si vanno a considerare percorsi in cui c'è anche da pedalare in salita o su tratti in parte sterrati, e se la bici non è una city bike ma una bici da corsa o una mountain bike(senza parafanghi e copri-catena) il discorso dell'abbigliamento si complica: in salita si suda, per quanto si sia allenati, e sullo sterrato è facile sporcarsi, spesso anche se la bici ha i parafanghi. In tali casi il ricambio è necessario.
Occhiali e guanti possono essere più o meno utili e anche qui dipende tutto dalla distanza e dal tipo di bici; per fare un esempio, un discorso è impugnare le comode manopole di una city bike per 5 km, un altro discorso è pedalare per un'ora con le mani appoggiate sui supporti freno di una bici da corsa, cioè con la presa più adoperata su quel tipo di bici.
Come sempre, l'importante è sentirsi a proprio agio, valutare l'abbigliamento in base alle proprie esperienze e alle proprie necessità, senza sciocchi preconcetti: non c'è nulla di male ad indossare capi di abbigliamento adatti alla bici, se si fanno percorsi non brevissimi o se non si pedala solo per la classica giratina in centro.
In genere chi prende in giro il ciclista che indossa capi tecnici per andare da casa al lavoro, evidentemente non ha mai pedalato una bici a lungo o per distanze superiori alla classica giratina in centro e probabilmente di bici parla ma la usa poco o nulla; qualunque pendolare che pedali davvero anche 15/20 km al giorno(o più) in ogni condizione meteo, sa benissimo quanto possa essere utile una maglietta traspirante, una giacca a vento impermeabile e traspirante o, eventualmente, un pantaloncino con il fondello e un buon casco.
In conclusione, quando si parla di abbigliamento per la bici è meglio usare la testa ed essere realisti senza perdersi dietro alle favolette: il pendolarismo in bici, a parte pochi casi, non è fatto per chi vuol vestirsi elegante a tutti i costi o vuol mantenere la messa in piega impeccabile... :-D . Ci si può sporcare, si suda, si può prendere l'acqua e il freddo o ci si può trovare sotto il sole a 35°: sbagliare abbigliamento in questi casi può portare addirittura a non volerne più sapere di muoversi in bici.
Pedalare è bello, quindi godiamoci al meglio la bici.

1 commento:

  1. Ma che bel trafiletto. Proprio in questi giorni ho una grave crisi nei confronti della mia auto e sono sempre più indirizzato(magari tra qualche giorno, quando l'inverno sarà quasi finito) ad usare la mia bella bici da corsa per fare i 15km che mi separano dal lavoro. Il vero problema è non solo come mi vesto, ma anche quanti completi mi servono? Cinque di sicuro direi. A settembre ci sono venuto 5 volte al lavoro in bici, quaranta minuti di strada e tanto sudore! Ma che soddisfazione. Intanto continuo a girellare sul tuo blog. Ciao.

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