mercoledì 5 dicembre 2012

Serie sterzo e work in progress...

Eccoci alla serie sterzo, un altro di quei componenti in parte "nascosti" che hanno una funzione fondamentale per una bici.

 Serie sterzo (definizione da Wikipedia):

"La serie sterzo è un insieme di componenti per biciclette/motociclette che permette la rotazione della forcella tramite l'azione sul manubrio."

 Sembra una banalità, ma in nella pratica la possibilità di girare il manubrio è una caratteristica fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio: il fatto di poter fare continui, a volte impercettibili, aggiustamenti della direzione tramite il manubrio, insieme all'effetto giroscopico delle ruote è ciò che ci permette di rimanere in equilibrio quando andiamo in bici.

La serie sterzo(da ora in poi s.s.), come un po' tutti i componenti, può essere di vari tipi. Nella mia bici monto una serie sterzo "tradizionale" cioè per forcella filettata da un pollice. Questo tipo di s.s. è quasi scomparsa nelle bici di nuova produzione; si trova sempre più di rado, ed è stata soppiantata dalle serie sterzo non filettate che hanno dimensioni e montaggio differenti. Se fate un giro sulla pagina di wikipedia troverete info sulle differenze e un'immagine per il confronto http://it.wikipedia.org/wiki/Serie_sterzo .
Piccola parentesi.
Il fatto che la s.s. filettata sia scomparsa nelle bici di nuova produzione non vuol  dire che sia sparita del tutto; infatti se ci si guarda intorno, la s.s. filettata è ancora estremamente diffusa perchè molte delle bici che vediamo in giro sono vecchie e ovviamente non montano componenti di nuova generazione. Questo aprirebbe una serie di considerazioni riguardo al mercato e ai negozi di bici che tendono sempre più a consigliare il cambio della bici invece della riparazione di componenti su bici che potrebbero comunque andare bene ancora per parecchi anni. Soprattutto per l'uso cittadino, una vecchia bici a singola marcia se tenuta bene è più che sufficiente per girare in tutta tranquillità ma diventa sempre più difficile trovare i componenti per le riparazioni di mozzi, movimento centrale e serie sterzo; su internet si trovano facilmente in vendita quindi è evidente che è una scelta dei negozianti quella di spingere all'acquisto di una bici nuova invece di riparare la vecchia. Questa scelta può essere comprensibile da un certo punto di vista, ma a mio parere è anche decisamente discutibile considerando che c'è ancora una grande diffusione di bici con componenti di vecchio tipo.

Finiti i discorsetti passo alla parte tecnica.

Questo componente(s.s. filettata) è generalmente composto da queste parti(dall'alto verso il basso):
Serie sterzo, grasso e pennello per grasso
1) controdado di fissaggio.
2) rondella con dentino(parzialmente nascosto in foto)
3) calotta (o tazza) di chiusura;
4) calotta superiore a pressione nel telaio, con pista di scorrimento superiore(non presente in foto perchè già montata prima della foto)
5) sfere ingabbiate(ma possono essere anche cuscinetti o sfere libere);
6) anello parapolvere;
7) calotta inferiore a pressione(vista rovesciata rispetto a come verrà montata)
8) secondo anello parapolvere
9) sfere ingabbiate (ma possono essere anche cuscinetti o sfere libere)
10) piattello base di scorrimento(non presente in foto perchè già montato sulla forcella prima di scattare la foto... ne parlerò dopo).

Il montaggio in teoria non è cosa complicata.
Foto 2 - Attrezzo autocostruito
per inserimento calotte
Le calotte vengono inserite a pressione nel tubo sterzo del telaio e qui c'è la prima difficoltà...; inserirle in un telaio vecchio senza attrezzi è impossibile; c'è chi lo fa brutalmente martellando con la mazzola di gomma, ma io ho usato un attrezzo autocostruito che vedete nella foto 2,  che permette una maggiore precisione e soprattutto meno rischio di danni al telaio o al componente.
Si appoggia la calotta sul lato corretto, la si fa calzare anche solo per un millimetro dandole qualche colpettino con la mazzola di gomma.

Poi si inserisce il tubo filettato con le rondelle e si comincia a stringere un po' sotto e un po' sopra con una chiave adatta al dado controllando che la pressione sia sempre distribuita su tutto il bordo della calotta. Alla fine ci vorranno due chiavi per poter tenere fermo il dado che non si sta stringendo.
Foto 3 - Attrezzo al lavoro...

Per riferimento guardate la foto 3.
Io l'ho testato diverse volte e funziona perfettamente; la calotta viene inserita in sede senza torsioni e senza danni. L'importante è che la barra filettata sia abbastanza grande da non avere troppo gioco nel tubo sterzo e che le rondelle siano più larghe delle calotte da inserire. Naturalmente prima di inserire le calotte ho dato un velo di grasso al tubo sterzo per evitare che a lungo andare le calotte si saldino al telaio. Anche in questo caso l'attrezzo originale costa svariati soldini mentre questo auto-costruito sta tranquillamente sotto i 5 euro...

Foto 4 - Calotte in sede
Una volta inserite le calotte, si otterrà il risultato della foto 4. Le calotte calzate a battuta nel tubo sterzo e pronte per accogliere le sfere. Nel mio caso sono sfere ingabbiate ma potreste avere cuscinetti, o sfere libere: in ogni caso questa parte va inserita nelle calotte non prima di aver creato un "accogliente" bagno di grasso... Questa è la parte direttamente interessata alla rotazione e dovrà creare meno attrito possibile; dovrà inoltre essere protetta dall'infiltrazione di acqua e polvere per poter funzionare bene. Io ho usato il grasso bianco specifico per movimenti, mozzi e s.s., che ha una maggiore resistenza e impermeabilità, ma in mancanza va bene anche il classico grasso giallo. Non siate taccagni... esagerate con il grasso! Più ce ne va e meglio è, tanto quello che non ci sta viene fuori quando proseguite con il montaggio stringendo le varie parti. Vedi foto 5 e 6.
Foto 5 - Grasso nella calotta
(inferiore)
Foto  6 - Grasso e sfere (dado con pista
di scorrimento superiore)
Una volta creato il bagno di grasso nelle due calotte ci vanno inserite le sfere. Se sono ingabbiate vanno messe nel verso giusto che comunque è obbligato e quando si va a chiudere con le altre parti si vede subito se il verso di montaggio era corretto... Suggerisco di provare prima a montare la s.s. da sola, non sul telaio, per avere pronti in sequenza i vari componenti.

Una volta inserite le sfere va chiuso il sistema; si procede prima da un lato poi dall'altro.

Foto 7 - Inserimento del piattello
sul cannotto della forcella
Ma non dimentichiamoci del "piattello" che va inserito alla base del cannotto della forcella, che serve come pista di scorrimento per le sfere della calotta inferiore! E qui si apre un altro capitolo... inserire il piattello sul cannotto della forcella non è uno scherzo... Io l'ho inserito usando un tubo un po' più largo del cannotto e adatto come dimensione al piattello in modo da non danneggiarne la pista di scorrimento... In foto 7 e 8 lo vedete e il funzionamento è intuitivo quando brutale... si inserisce il piattello dal verso giusto sul cannotto della forcella, si inserisce il tubo sul cannotto e ... si batte finchè il piattello non è finalmente in sede... con un po' di accortezza, naturalmente... Il meccanico ha un attrezzo specifico ma è molto simile come funzionamento. L'unica cosa da controllare è che il bordo del tubo non batta proprio sulla pista di scorrimento per non rovinarla. Le foto 7 ed 8 sono state scattate prima della verniciatura della forcella... Ma se lo fate non fate il mio stesso errore... avevo fretta di provare ma il piattello va inserito DOPO la verniciatura... ho avuto il mio bel da fare per rimediare...

Foto 8 - Piattello di scorrimento inserito
Una volta inserito il piattello e le due calotte, tutto diventa più facile: si possono montare le parti rimanenti per chiudere l'intero sistema rotante. CHIARAMENTE se il cannotto della forcella è della misura corretta... perchè se è troppo corto potete cominciare a piangere visto che sarebbe un problema non rimediabile... Se invece è lungo va tagliato con il seghetto badando di calcolarla bene, la misura... In pratica il controdado deve poter fare buona presa sulla filettatura, quindi occhio! Non esiste una misura precisa perchè dipende dall'altezza della serie sterzo che è diversa a seconda del modello; nel mio caso avevo 36 mm di differenza fra tubo sterzo del telaio e cannotto della forcella e la s.s.. Generalmente la misura si avvicina a quella mia, ma RIPETO... va misurata esattamente con la s.s. che si ha a disposizione. Un'altra cosa... il tubo tagliatelo solo DOPO aver montato la s.s.... se qualcosa va storto e la rovinate, potrete prenderne una nuova senza rischio che non sia compatibile con la lunghezza del cannotto... 

Foto 9 - Serie sterzo montata
Procedendo con il montaggio si inserisce il cannotto nel tubo sterzo per chiudere le sfere nella calotta inferiore, dopo aver inserito, se presente nel modello di s.s., l'anello parapolvere. Quindi si inseriscono le sfere nella calotta superiore ingrassando abbondantemente tutto! Poi anello parapolvere anche sopra(sempre se c'è) e la "tazza" superiore di chiusura che va avvitata sulla filettatura della forcella. Quindi si inserisce l'anellino metallico che dovrebbe avere(non sempre c'è) un dentino che va in corrispondenza di una scanalatura del cannotto della forcella, e poi si avvita il controdado che chiude il sistema. 
Fatto tutto questo si ottiene ciò che si vede in foto 9. Guardando la foto all'esterno sono visibili partendo dal basso la calotta inferiore; sopstandosi nella parte superiore del tubo sterzo si intravede un parapolvere nero, il dado con la pista di scorrimento che copre la calotta superiore, l'anellino metallico(si intravede) e il controdado. A questo punto la s.s. è montata ma non regolata. 
Chiavi piatte per serie sterzo.
Per regolarla bisogna agire sul dado che serra le sfere stringendolo in modo da da consentire una rotazione fluida del sistema senza avere giochi. Una volta trovato questo equilibrio si tiene fermo con la chiave il dado e si stringe con una seconda chiave il controdado. 
Le chiavi da usare sono simili a quelle in foto 10; per poter lavorare bene sono piatte e della dimensione giusta ma in mancanza di queste si può sempre usare un paio di chiavi inglesi o di normali chiavi aperte adatte alla grandezza dei dadi. 
In realtà la regolazione vera si fa solo quando si è montato manubrio ruote e freno anteriore, perchè questo consente di provare la rotazione del manubrio e eventuali giochi tenendo il freno anteriore tirato e muovendo la bici avanti e indietro. Il manubrio per questo genere di serie sterzo è da montare sulla cosiddetta "pipa" che si inserisce nella s.s... ma ne parlerò insieme ai freni altrimenti questo post(già lungo) si allunga troppo!

Nel mio caso ecco il risultato finale.... la bici inizia a prendere forma e credo che fra non molto sarà in strada!  C'è solo una manopola perchè al momento della foto doveva ancora essere montata la leva del freno.
Finito... (noto che non ho il dono della sintesi... vabbè!)

Prove di insieme...

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