Scrivo questo post dopo aver già terminato il montaggio della bici e dopo averla anche già provata. Due giorni fa ho avuto modo di montare gli ultimi componenti ma, preso dalla voglia di finire, non ho fatto foto se non alla fine. Quindi la descrizione delle ultime fasi sarà priva di foto "on-working" ma solo con fotografie prese dalla rete o adattate tra quelle che già avevo. D'altronde si tratta di cose molto più facili rispetto al montaggio di un movimento centrale o di una serie sterzo. Scrivo in ritardo anche questo post... pazienza....
Inizio una rapida descrizione delle ultime fasi.
Il manubrio e l'attacco manubrio o "pipa":
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Foto 1 - Manubrio |
Come manubrio ho scelto un riser, un normale manubrio rialzato in alluminio che permette una posizione più comoda.
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Foto 2 - Attacco manubrio o "pipa" |
La "pipa" cioè il supporto a forma di "L" che collega il manubrio al tubo sterzo e alla forcella, invece è una classica pipa da corsa con angolo negativo. Il montaggio è semplice: si inserisce il manubrio nella morsa dell'attacco manubrio, si centra si regola l'orientamento e si stringono i bulloni (o il bullone) di fissaggio.
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Foto 3 - Expander |
La "pipa" ha nella parte terminale un sistema per rendere solidale l'attacco al cannotto della forcella che si trova nella serie sterzo; avvitando il bullone che si trova sulla sommita dell'attacco manubrio(in foto non si vede), l'expander che si trova in fondo tende a salire scivolando sul piano inclinato che si vede in basso nella foto 3, e allargandosi verso il bordo interno del cannotto arriva a bloccarsi rendendo solidale il sistema. Questo sistema offre anche la possibilità di alzare ed abbassare(entro certi limiti indicati da tacchette) l'attacco per regolarne l'altezza.
Una volta assemblato il manubrio all'attacco e tutto l'insieme nella serie sterzo sterzo e inserite leve freno - nel mio caso solo la leva del freno anteriore - e manopole, per poter regolare bene la serie sterzo va montato il corpo del freno anteriore che permette di testare al meglio se l'insieme serie sterzo-forcella-manubrio funzionano a dovere.
I freni:
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Foto 5 -
Leva freno, corpo freno e guaina |
Sulla mia bici, come ho già detto in altre occasioni, il freno posteriore è nel mozzo e funziona pedalando all'indietro. Per cui al posteriore il problema del freno è risolto in partenza.
All'anteriore ho scelto un classico freno da corsa, una pinza piuttosto economica (Promax) ma ben funzionante. Avendo il manubrio dritto ho preso una leva freno di tipo tradizionale, non da corsa, marca Miche adatta ai freni da corsa. La pinza freno ha un montaggio decisamente intuitivo: c'è un asse filettato lungo che si infila nel foro sulla forcella e si fissa con un dado a brugola che va a scomparsa. Per evitare allentamenti e rotazioni durante l'uso, prima di stringere il bullone ho messo un po' di frenafiletti blu, quello medio, ed ho centrato il freno stringendo a mano le tacchette sul cerchio. A quel punto, mantenendo le tacchette sul cerchio ho stretto bene il bullone. Dopo aver stretto il bullone si passa il cavo freno attraverso l'apposita sede nella leva freno. Il cavo dovrà passare nella guaina, in foto è argentata ma alla fine l'ho cambiata e ne ho usata una bianca(questione di gusti... argentata non mi piaceva... ).
Le guaine oggi sono generalmente rivestite di teflon all'interno quindi teoricamente non c'è bisogno di ingrassare il cavo perchè con il teflon non ci sono attriti; su questa questione però ci sono due scuole di pensiero, una che sostiene che il cavo va sempre e comunque ingrassato, l'altra che invece sostiene che ingrassare il cavo quando la guaina è teflonata è inutile e, addirittura, dannoso perchè fa accumulare più facilmente lo sporco. Io non l'ho ingrassato... vi farò sapere.
La guaina anteriore è piuttosto facile da montare perchè è più corta, non può intralciare durante la rotazione del manubrio, quindi se ne misura un pezzo sufficiente per una curvatura razionale che consenta al cavo di scorrere senza intralci. Per la posteriore la cosa è diversa ma non avendola sulla mia bici per ora non ne parlerò... Magari in un'altra occasione ne parlerò visto che il blog continuerà a trattare temi di meccanica.
La guaina va tagliata con una tenaglia, possibilmente facendo passare nel punto del taglio uno spezzone di cavo che serve per evitare di schiacciare la parte interna. In realtà anche tagliandola brutalmente il cavo scorre lo stesso, ma vogliamo fare le cose a regola d'arte, no?...... :-)
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Foto 6 - Cappuccio di protezione della guaina |
Proseguendo con il montaggio, alle due estremità della guaina, si mettono dei cappuccetti metallici che oltre ad una funzione estetica teoricamente servono a impedire il più possibile l'ingresso di sporco e acqua nella guaina e a non far rovinare le estremità. In realtà non sono certo indispensabili ma anche solo per un fatto estetico e di completezza io li ho messi. Naturalmente sono forati e lasciano passare il cavo del freno. La foto l'ho presa da internet... i miei sono più squadrati e lucidi ma volendo ce ne sono anche di colorati. I miei sono color metallo.
Dopo aver inserito la guaina e fatto passare all'interno il cavo, quest'ultimo va fissato al corpo freno. Questa fase è un po' più delicata perchè da questo dipende l'efficienza della frenata, la sua precisione e quindi anche la sicurezza del ciclista.
Sui freni si potrebbe fare un trattato visto che ce ne sono di vari tipi; naturalmente qui mi limiterò a parlare del tipo che ho montato io.
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Foto 7 - Corpo freno |
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Foto 8 - Esempio per vite di centratura
del corpo freno |
Come si vede nella foto 7, il cavo va fatto passare nel corpo conico che si vede in alto, poi in una morsetto fissato da un bullone a brugola. Il montaggio è abbastanza intuitivo... la regolazione meno... Prima di stringere il morsetto bisognerà aver fissato i pattini dei freni nella giusta posizione, cioè paralleli al cerchio e stando attenti che in frenata non tocchino la gomma. Generalmente si allentano i bulloni di tenuta dei pattini, si stringe il freno a mano, si controlla che i pattini siano nella posizione giusta e si stringono i bulloni. A quel punto si potrà tirare il cavo stringendo a mano il freno fino a posizionare pattini a circa un millimetro dal cerchio e a quel punto stringendo il morsetto si fissa il tutto. A questo punto il freno potrebbe non essere centrato perfettamente e questo si nota perchè un pattino arriva prima del'altro sul cerchio. Per centrare questo tipo di freno si agisce su una piccola vite posta sul corpo freno... non ho una foto del mio freno dove si veda questa vite per cui ne metto una trovata sul web... la posizione è la stessa (foto 8). La foto l'ho presa
qui dove è possibile trovare anche una buona guida per immagini, sicuramente più chiara della mia... :-). La vite si gira in senso orario o antiorario finchè i due pattini non toccano nello stesso istante il cerchio quando si tira la leva del freno sul manubrio.
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Foto 9 - Regolazione fine vicino la leva
sul manubrio |
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Foto 10 - Regolazione fine vicino
al corpo freno. |
Se la regolazione diventa troppo difficile probabilmente avete centrato male il corpo freno in fase di montaggio al telaio... Una volta fissato il cavo si prova il freno per farlo assestare. Altri piccoli aggiustamenti potranno essere fatti successivamente, se la frenata è troppo debole o troppo dura, anche usando due registri di regolazione fine, posti alle estremità della guaina, uno vicino alla leva freno e uno vicino al corpo freno (foto 9 e 10), che servono ad aumentare o diminuire ulteriormente la distanza fra i pattini e il cerchio.
Fatto tutto questo il freno è montato e pronto per cavarvi dai guai, quando serve...
Catena e linea catena
Dopo aver montato il freno anteriore mi mancavano catena e pedali.
La catena è un discorso delicato non tanto per il montaggio della stessa che non è nulla di trascendentale, quanto per la tanto temuta "linea catena".
La linea catena è la distanza che intercorre fra la mediana del telaio e la mediana della guarnitura.
In una bici single speed, e ancora più in una fissa, la linea catena assume una certa importanza per evitare attriti, rumori e malfunzionamenti. La linea catena perfetta è quella che corre parallela al telaio. Una linea catena imperfetta sarà obliqua rispetto alla mediana del telaio e provocherà una usura maggiore della catena e una trasmissione rumorosa. Chiaramente nelle bici con cambio si cerca un compromesso e si è obbligati ad accettare una linea catena che in alcuni casi risulterà per forza di cose non parallela al telaio. Ma in una single speed o in una fissa la linea catena perfetta diventa quasi un obbligo, un fatto che spesso distingue una bici assemblata a casaccio da una montata con cognizione di causa.
In genere per avere una buona linea catena in una single speed bisogna lavorare con gli spessori sul mozzo posteriore o con la campanatura della ruota per spostare il pignone nella posizione migliore. Ma nel mio caso, con il mozzo a contropedale questa operazione era complicata quindi mi sono affidato soprattutto al perno del movimento centrale che nel mio caso è di 110,5 confidando nella possibilità di montare eventualmente la corona all'interno della guarnitura. Ma non è stato necessario perchè montando la corona normalmente la catena risulta parallela al telaio. Un po' per fortuna, un po' perchè nella scelta del movimento centrale ho calcolato sommariamente che il perno da 110,5 mi avrebbe consentito una buona linea catena, e ho avuto ragione.
La catena che ho montato è di quelle da single speed, quindi da 1/2" con larghezza da 1/8", adatta al pignone e alla guarnitura montata; economica. Ho scoperto che ci sono catene da 60 euro e più, anche colorate,... la mia costava 5 euro ed ha il colore metallico tipico delle catene. Per montarla in tensione ho calcolato quante maglie togliere posizionando la ruota non in fondo ai forcellini in modo da lasciarmi un po' di spazio per tenderla successivamente. Poi una volta chiusa la catena(con la falsamaglia) l'ho messa in tensione tirando la ruota fino al corretto tensionamento. Una catena poco tesa tende a cadere, una troppo tesa tende a usurarsi prima; in una fissa si cerca la massima tensione lasciando un abbassamento possibile di massimo 5 mm. In una semplice single speed si tollerano 12 mm di abbassamento; nel mio caso risultano circa 10 mm. A provarla, pedalando e frenando non ho avuto problemi ma forse la tirerò ancora un po'.
Pedali e via....
Terminato il montaggio della catena rimanevano i pedali. Nel mio caso sono comuni pedali senza agganci.
Sarò breve... i pedali si montano avvitandoli nel verso in cui gira la pedivella; sui pedali è sempre stampigliato il lato dove vanno inseriti, spesso in inglese quindi R per right(destra) e L per left(sinistra). Destra significa lato guarnitura.
E' importante montare il pedale giusto dal lato giusto per non rovinare la filettatura della pedivella. Prima di montarlo è importantissimo mettere del grasso sulla filettatura di pedale e pedivella altrimenti tendono a saldarsi e sarà difficile o impossibile smontarli se necessario.
Non è necessario stringerli "alla morte" perchè pedalando tenderanno a stringersi da soli. Basterà stringerli moderatamente in modo che non ballino e che siano a battuta rispetto alla pedivella.
IRIDE
Termino questo lungo post con quello che ho scritto di getto su facebook la sera di domenica, dopo aver provato la bici per la prima volta. Altre foto della bici assemblata le metterò in un altro post. Intanto le prime impressioni.... L'ho chiamata
Iride perchè l'ho decorata con degli adesivi fatti fare apposta che ricordano la banda iridata della maglia di campione del mondo. Questa bici non vincerà mai nulla, come chi la guiderà, ma un po' di ironia non guasta... :-)
Nel tardo pomeriggio di domenica, intorno alle 17:30 circa, minuto più minuto meno, ho montato i pedali di "Iride" dopo aver montato gli ultimi componenti mancanti, catena, freno anteriore ed aver operato le necessarie regolazioni. Il montaggio dei pedali in una bicicletta generalmente è come il varo di una nave; vuol dire che la bici è pronta per essere pedalata, provata, rodata.
La prima prova l'ho fatta esattamente 10 minuti dopo aver montato il secondo pedale, quello sinistro, portandola giù nelle strade del quartiere, per un primo, brevissimo, giro di prova. Avevo paura di sentire giochi o bulloni lenti; avevo timore che la catena appena montata cadesse alla prima pedalata o si spezzasse alla prima frenata del contropedale, avevo paura di aver regolato male la serie sterzo o che la bici risultasse squilibrata o non pedalabile. Insomma, temevo che tanto "studio" e tanto lavoro potessero produrre solo un disastro, come tante volte succede nella vita. Invece, incredibilmente, il risultato è stato addirittura superiore alle aspettative: la bici fila che è un piacere, la linea catena è perfetta, le ruote sono allineate, riesci a lasciare il manubrio e rimane dritta per la sua strada, i freni funzionano bene, è liscia e silenziosa come nessuna delle mie bici e, nonostante sia quella più economica che ho, è molto probabilmente la più leggera del "parco bici".
E' stata una sorpresa sentire come digerivo bene quel rapporto, 46-18, prima un po' temuto e un piacere scoprire che la bici funziona benissimo ed è anche esteticamente piacevole. L'altra faccia della medaglia è che ora non so che fare oltre a godermi questa bici pedalandola...
Cercare i componenti, sverniciare il telaio e riverniciarlo, risolvere le difficoltà tecniche, montarla pezzo per pezzo, è stata una bellissima esperienza. E già stasera mi manca un pò...
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Una prima, pessima, foto di Iride |
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... e una più "artistica"... |